L’Italia ha una ricca tradizione di fantascienza: nella letteratura, nel cinema e nel fumetto, il nostro
paese ha prodotto una grande quantità di contributi a questo genere. Eppure, tendiamo a pensare che
la fantascienza appartenga sempre a un altrove più moderno e tecnologico del Belpaese: per
riprendere una battuta diventata ormai famosa, è difficile immaginare un disco volante che atterra a
Lucca! Ciononostante, la fantascienza italiana è stata, dagli anni Cinquanta a oggi, un genere assai
vivo, ricco di fermenti creativi, e in dialogo costante con la realtà. Soprattutto, gli autori di
fantascienza italiani hanno raccontato, coi mezzi dell’utopia e della distopia, del racconto
apocalittico e del sogno futuristico, i cambiamenti radicali che il paesaggio, la cultura e la società
italiane hanno subito a partire dagli anni del boom economico. I pannelli di questa esposizione
raccontano questo: le molteplici sfaccettature delle questioni ambientali del presente, e i modi in cui
la fantascienza italiana, nella sua lunga storia, ha cercato di affrontarle.
Questa esposizione nasce dal progetto di ricerca “The Ecology of Italian Science Fiction”,
finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020 tramite il
grant agreement Marie Skłodowska-Curie No 890656. Il progetto si svolge al Dipartimento di Studi
Linguistici e Letterari dell’Università di Padova, in collaborazione con l’Università del North
Carolina a Chapel Hill e con l’Università di San Gallo in Svizzera.
Sito web: https://risk-project.eu/projects/ecosf
Visite guidate con iniziative e attività: per le scuole, su prenotazione
Informazioni e prenotazioni (visite guidate per le scuole): marco.malvestio@unipd.it